La recente scomparsa di Paolo Villaggio, morto lo scorso 3 luglio all’età di 84 anni, ha fatto tornare d’attualità – se mai ce ne fosse stato bisogno – il suo personaggio più famoso e amato dal pubblico, il ragionier Ugo Fantozzi. Protagonista di numerosi film, Fantozzi è il prototipo dell’impiegato fallito e sfortunato, perennemente sfruttato e sopraffatto da un destino beffardo. Eppure anche il ragionier Ugo, una volta nella vita, si è seduto al volante di un autentico status symbol: una Maserati Ghibli.
Il personaggio creato da Paolo Villaggio è l’emblema dell’italiano medio dell’Italia degli anni ’70, con tutte le sue routine e i suoi riti, vittima inconsapevole della società consumistica. Anche sotto l’aspetto automobilistico Fantozzi non si smentiva: a corredo di una moglie insipida, di una figlia grottesca e di una casa senza alcun lusso, il ragioniere viaggiava a bordo di una Bianchina, un’auto che la stessa mitica Signorina Silvani arrivò a definire “una baracca”.
Eppure quest’auto ha origini molto più nobili di quelle attribuitegli nel cinema negli anni recenti. Prodotta nel 1957 dalla Autobianchi – che riuniva le menti di Ferruccio Quintavalle, Giuseppe Bianchi, Alberto Pirelli e un giovane Gianni Agnelli – la Bianchina era stata concepita come auto di lusso, una sorta di versione chic della Fiat 500 come conferma anche il prezzo: 565mila lire contro le 490mila del modello della casa torinese.
Eppure, nonostante la sua inesorabile sorte di sfigato, anche il ragionier Fantozzi trovò il modo di guidare un’auto di lusso una volta nella vita: nientemeno che una Maserati Ghibli. Succede nel film “Il secondo tragico Fantozzi” quando, in una delle scene diventate cult dell’intera saga, lo iellato protagonista si ritrovava nelle grinfie di Ivan il Terribile XXXII, discendente diretto di Ivan il Terribile I, nel giardino della villa dei conti Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare. Per scappare, Fantozzi si impossessa di una Maserati e si lancia in una fuga che poi si rivelerà vana (e gli sarà pure scalata dalle ferie).
La Maserati Ghibli su cui Fantozzi sfreccia a tutta velocità era all’epoca una delle automobili più belle e potenti: disegnata nel 1967 da Giorgetto Giugiaro, grazie al motore V8 da 4,7 erogava una potenza di 33 cavalli, con un serbatoio da 100 litri diviso a metà e la possibilità di scelta da quale far alimentare il motore. Corredata di eleganti sedili in pelle sportivi, la Maserati Ghibli poteva raggiungere una velocità massima di 270 km orari: ma, come ben sappiamo, nemmeno questo bastò al povero Ugo Fantozzi.
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